12° VOLUMELE GEOSCIENZE FORENSILe geoscienze forensi comprendono numerose discipline afferenti alle scienze della Terra e materie affini, applicabili ai casi giudiziari e utili nel supportare le attività investigative grazie alla ricerca e all’analisi di prove.
11° VOLUMEFALSO DOCUMENTALE E INDAGINI GRAFICHEFalso documentale e indagini grafiche sono due campi di indagine che, seppure in maniera differente, si occupano di stabilire l’identità di una persona. Il primo tramite l’analisi e l’attribuzione della firma o di un qualunque grafismo apposto dalla mano; il secondo attraverso l’esame della genuinità dei documenti presentati dal portatore.
UN NUMERO SPECIALE ALLA SCOPERTA DEL GIUBILEO E DEI CAPOLAVORI DELLA CRISTIANITÀ. Un'opera preziosa e affascinante che ripercorre la storia dell'Anno Santo dalle origini ad oggi, e ci porta alla scoperta del patrimonio artistico di Roma. Un vero e proprio cammino, accompagnati da immagini straordinarie, per ammirare i luoghi della Fede e i capolavori di artisti del calibro di Michelangelo, Raffaello, Caravaggio. Un'occasione per immergerci, pagina dopo pagina, nello spirito del Giubileo.
Carlo VerriLa fotografia è di fatto un racconto.
Se per racconto in letteratura si intende il contenuto di una esposizione scritta, in fotografia prevalgono i contenuti estetici, visivi. La fotografia jazz si sviluppa su diverse piste creative, spesso mutuando il concetto di standard dove la stessa composizione è proposta dai diversi interpreti con grande varietà espositiva. Proprio questa pluralità interpretativa determina la ricchezza e peculiarità di questa musica. Il soggetto “Miles Davis” per intenderci, è “raccontato” in modo diversissimo a seconda di chi sta dietro la macchina fotografica.
Nel tentare di indagare su questa diversità nella fotografia, mi sono convinto che non si tratta di definire il talento, le technicality, l’intenzionalità dello scatto, la ricerca dell’inconsueto o il coltivare un istinto congenito.
La risposta, banale, forse ovvia, sta nell’individuo prima che nel fotografo.
Verri fotografa per la persona che è: le sue foto, come lui, sono dirette, intense, sensibili.
Il suo fare fotografia è un insieme di ricerca di attento realismo, cronaca, reportage classico, lontano dalla ricerca dell’effetto.Foto di Art Pepper, Max Roach, Dannie Richmond, Clark Terry, Dave Holland, Chet Baker, Billy Hart, Sam Rivers, Woody Shaw, Abbey Lincoln, Don Cherry, Franco D’Andrea, B.B.King, Joe Henderson, Lester Bowie e molti altri.
Elena CarminatiElena Carminati è da anni uno dei fotografi più noti in Italia per il mondo del jazz. Una sua foto di Gerry Mulligan apre tra le altre il sito dedicato alla musica americana della Library of Congress di Washington e molti sono i musicisti che si sono rivolti a lei per avere sue fotografie in copertine o pubblicazioni, da Max Roach a Sonny Rollins, a Ornette Coleman. Sue foto appaiono su quotidiani, riviste specializzate, enciclopedie dischi e pubblicazioni, in Italia, Germania, Stati Uniti, Brasile. Una di queste “Gente del Jazz” – interamente dedicato al suo lavoro – era frutto di una più ampia collaborazione con BMW Italia che oltre alla pubblicazione ha curato una mostra di stampe in grande formato per le strade di Perugia(1999). Significativo è stato il suo contributo alle edizioni di Umbria Jazz e di Siena Jazz.
Carminati fotografa il jazz cercando di cogliere il senso della musica dall’espressione dei protagonisti, restituendo nel ritratto l’emozione empatica che si crea insieme ai musicisti.
Tra i quotidiani vanta collaborazioni con Il Giorno, il Corriere della Sera, La Repubblica e tra le pubblicazioni periodiche un lungo sodalizio con Musica Jazz, Jazz Forum e Jazz Italia. Molte sue fotografie hanno vestito le copertine della Red Records, della Black Saint e Soul Note. Personali e collettive a Milano, Bergamo, Perugia, Acireale. Con Vittorio Franchini, ha pubblicato per la Edel, Jazz Tales un volume di grande formato di ritratti scritti e fotografici, tradotto in diverse lingue.Foto di Art Blakey, Dizzy Gillespie, George Benson, Miles Davis, Michel Portal, Gil Evans, Carla Bley, Ornette Coleman, Sonny Rollins, Gerald Wilson, Wynton Marsalis, Kenny Barron, Chet Baker e molti altri.
Mirko BoscoloLa collana si inaugura con gli scatti di Mirko Boscolo, enfant prodige della fotografia jazz, che si guadagna già da giovane l’attenzione degli addetti ai lavori e l’ammirazione dei lettori per il suo sguardo particolare ai grandi personaggi del jazz. Firma tantissime copertine per Musica Jazz e trova in Arrigo Polillo, fondatore della testata e a lungo il più amato direttore, un grande estimatore che di lui dice:
“Chi frequenta i concerti di jazz vede Boscolo, immancabilmente, al lavoro a due passi dal palcoscenico; spesso lo vede poi infilarsi nei camerini dove i musicisti si riposano o si preparano per il concerto: li sono più “se stessi”, ed è questo che a Boscolo soprattutto interessa. Va però precisato che Mirko non “subisce” mai l’immagine, ma la inserisce in una chiara, personale visione estetica e compositiva”.
Le fotografie di Boscolo sono state pubblicate da importanti quotidiani (Corriere della Sera, La Repubblica, Il Giorno), hanno illustrato Enciclopedie (Das Grosse Jazzbuc, I Giganti del Jazz) e innumerevoli testate periodiche, hanno destato interesse anche oltre i confini nazionali (Jazz Magazine, Jazz Hot tra le altre).
In questo volume viene proposta una selezione di oltre vent’anni di fotografie. Si alternano scatti “rubati”, lavori in studio, sul palco o nei camerini. Pur nei limiti dettati dalla selezione, emerge la varietà e ricchezza di questa vasta produzione: colore e bianco e nero, grandi protagonisti del panorama internazionale come Gillespie, Fitzgerald, Blakey, Mulligan, Dolphy, Jamal, Davis, Jarrett, Petrucciani per citarne alcuni, e tanti italiani. C’è pero un elemento comune a questa varietà, un fattore che connota tutto il lavoro di Boscolo: lo sguardo sempre attento a cogliere un gesto o l’attimo sorprendente, melanconico, riflessivo, e spesso anche scanzonato.Foto di Sam Rivers, Michel Petrucciani, Giorgio Gaslini, Max Roach, RMiles Davis, Jaco Pastorius, Keith Jarret; Dizzy Gillespie; Tony Scott, McCoy Tyner, Sun Ra e molti altri.
Roberto PolilloAppassionato di fotografia, un giovanissimo Roberto Polillo viene coinvolto dal padre Arrigo (1919-1984 - critico, storico, organizzatore di concerti jazz, nonché fondatore con Testoni di Musica Jazz - ad illustrare con le sue immagini le pagine della rivista.
Il suo archivio fotografico riguarda il periodo d’oro del jazz, tra gli anni 60' e i 70'. Testimonianza visiva di oltre cento concerti tenutesi tra Italia, Svizzera e Francia in una dozzina d’anni. Roberto Polillo può a tutti gli effetti esser definito un talento precoce: inizia a fotografare prima del suo sedicesimo compleanno e continua sino a poco meno del trentesimo, per poi seguire altri progetti di vita dove riscuote altrettanto successo.
Circondato e immerso nel jazz - la casa dov’è cresciuto era spesso adibita anche a redazione, un luogo dove la musica si sentiva da mattina a sera - Polillo crea un intimo e personale percorso di sintesi: nello scatto l’interprete guadagna la sua presenza scenica inscindibilmente alla musica che produce ed esegue. In apparenza, al primo sguardo, magnifici ritratti. In realtà, la sua ricerca lo porta a fissare in un’immagine l’espressione del musicista che meglio rappresenta la sua musica, il messaggio che sta dietro a quell’interpretazione – a volte intimo e individuale, altre come manifesto politico o sociale. Il focus diventa quindi non tanto il “come”, ma il “cosa” fotografare. Confrontarsi con la musica per decifrarla e per fissarla in uno scatto.
Questa intenzionalità nel fotografare la scena del jazz, ad uno sguardo attento oltre che vederla, la si può sentire.
E questa è anche la cifra di Polillo, che permea anche i suoi progetti successivi in altri campi. Un’intenzionalità che potremmo tradurre come ricerca della pluralità delle voci, per dargli evidenza, qui come fotografo jazz sino ad arrivare al più recente progetto di PARCO (Polillo ARt COntainer), dedicato ad aggregare diverse community dell’arte, del digitale e dell’innovazione.
L’allestimento è pensato per far divenire anche le pareti stesse protagoniste del racconto, creando il contesto storico, sociale e culturale del periodo. Le pareti sono rivestite completamente con una prima pelle di carta che tramite immagini e citazioni illustrano la scena del jazz, in cui sono poi inserite le fotografie di Roberto Polillo.Marco Pennisi
Foto di John Coltrane, Louis Armstrong, Miles Davis, Dizzy Gillespie, Clark Terry, Sonny Rollins, ArchieShepp, Ornette Coleman, Dexter Gordon, Eric Dolphy, Oscar Peterson, Earl Hines, Keith Jarrett, Bill Evans, Cecic Taylor, Herbie Hancock, Elvin Jones, Ella Fitzgerald, Max Roach, Nina Simone e molti altri.
Riccardo SchwamenthalNato a Vienna 1937, Riccardo Schwamenthal apparteneva a una famiglia ebrea scesa in Italia a causa delle persecuzioni razziali. Quando il grande Jazz live arriva a Bergamo nel 1958, cominciano anche le fotografie di Riccardo ai grandi musicisti del “suo” Jazz.
Quando si esibivano in concerto i grandi del Jazz, un evento l’arrivo di mostri sacri, Louis Armstrong, Duke Ellington, Count Basie, Ella Fitzgerald, Monk, Riccardo era lì puntuale,con la sua Contax a fotografare, a costruirsi un archivio, paziente, preciso com’era lui di temperamento, che clic su clic ha messo insieme un patrimonio di immagini, non solo storiche, ma viste con il suo gusto dell’essenzialità, fotografie che “parlano”, nero su bianco.
Riccardo amava dire di sé che gli era sempre piaciuto fare le cose contro corrente, che era un dilettante digiuno di tecnica e seguiva più che altro l’intuito. Per lui il Jazz era un gran divertimento. Si è scritto sulle foto di Schwamenthal: “Ci sono diversi modi di guardare la fotografia. Qualche volta è una bella immagine, altre volte è umana, inquadra il musicista, l’uomo, la persona, lo rispetta e ce lo dà nella sua semplicità e normalità; altre volte lo vede nella sua spettacolarità, giocando con le luci, con gli strumenti, con il microfono”. Lui, parlando delle sue fotografie aggiunge: “Difficilmente riesco a mettere in posa i musicisti; faccio le foto non in posa, quando il musicista non sa di essere fotografato o lo sa ma sta suonando. Faccio istantanee, scatti di vita”. E ancora: “Vorrei trasmettere la bellezza della musica; so che è difficile, però qualche volta ci si riesce. È più facile descrivere il free jazz con un quadro di Pollock che con una foto, è già il manifesto di una musica”.
Pur essendo una passione che coltivava nel tempo libero, Riccardo ha mantenuto l’impegno costante nei confronti della musica scattando centinaia di foto dagli anni della giovinezza per tutta la vita, lasciandoci immagini vitali e autentiche dei musicisti più importanti del Jazz, capaci di comunicare ancora con noi.Foto di Nellie e Thelonious Monk, Sarah Vaughan, Cannonbal e Nat Adderley, McCoy Tyner, Wayne Shorter, Ray Nance, Gerry Mulligan, Charles Mingus, Gato Barbieri, Jusef Lateef, Clifford Jordan, Quincy Jones, Nat King Cole, Helen Merrill, Art Farmer, Don Cherry, Duke Ellington, Ray Charles e molti altri.