RICCARDO SCHWAMENTHAL
































Informazioni Collana
SOUNDING PICTURES (5 VOLUMI)
199,50 €
La Red Records con questa collana si pone l’obiettivo di affiancare parallelamente al suo catalogo “sonoro” – patrimonio fondamentale per la documentazione dell’ultimo mezzo secolo di vita jazzistica, anche una testimonianza culturale “visiva” coinvolgendo i fotografi che hanno saputo con i loro scatti, investigare il jazz, la sua trama, i personaggi, le intime inclinazioni.
Sounding Pictures quindi, perché anche le immagini suonano.
Tutti i volumi, in formato long playing, sono stampati a colori, in tiratura limitata di sole 500 copie numerate a mano e cucite a macchina con un filo rosso.
"RICCARDO SCHWAMENTHAL"
Riccardo Schwamenthal
Nato a Vienna 1937, Riccardo Schwamenthal apparteneva a una famiglia ebrea scesa in Italia a causa delle persecuzioni razziali. Quando il grande Jazz live arriva a Bergamo nel 1958, cominciano anche le fotografie di Riccardo ai grandi musicisti del “suo” Jazz. Quando si esibivano in concerto i grandi del Jazz, un evento l’arrivo di mostri sacri, Louis Armstrong, Duke Ellington, Count Basie, Ella Fitzgerald, Monk, Riccardo era lì puntuale,con la sua Contax a fotografare, a costruirsi un archivio, paziente, preciso com’era lui di temperamento, che clic su clic ha messo insieme un patrimonio di immagini, non solo storiche, ma viste con il suo gusto dell’essenzialità, fotografie che “parlano”, nero su bianco. Riccardo amava dire di sé che gli era sempre piaciuto fare le cose contro corrente, che era un dilettante digiuno di tecnica e seguiva più che altro l’intuito. Per lui il Jazz era un gran divertimento. Si è scritto sulle foto di Schwamenthal: “Ci sono diversi modi di guardare la fotografia. Qualche volta è una bella immagine, altre volte è umana, inquadra il musicista, l’uomo, la persona, lo rispetta e ce lo dà nella sua semplicità e normalità; altre volte lo vede nella sua spettacolarità, giocando con le luci, con gli strumenti, con il microfono”. Lui, parlando delle sue fotografie aggiunge: “Difficilmente riesco a mettere in posa i musicisti; faccio le foto non in posa, quando il musicista non sa di essere fotografato o lo sa ma sta suonando. Faccio istantanee, scatti di vita”. E ancora: “Vorrei trasmettere la bellezza della musica; so che è difficile, però qualche volta ci si riesce. È più facile descrivere il free jazz con un quadro di Pollock che con una foto, è già il manifesto di una musica”. Pur essendo una passione che coltivava nel tempo libero, Riccardo ha mantenuto l’impegno costante nei confronti della musica scattando centinaia di foto dagli anni della giovinezza per tutta la vita, lasciandoci immagini vitali e autentiche dei musicisti più importanti del Jazz, capaci di comunicare ancora con noi.
Foto di Nellie e Thelonious Monk, Sarah Vaughan, Cannonbal e Nat Adderley, McCoy Tyner, Wayne Shorter, Ray Nance, Gerry Mulligan, Charles Mingus, Gato Barbieri, Jusef Lateef, Clifford Jordan, Quincy Jones, Nat King Cole, Helen Merrill, Art Farmer, Don Cherry, Duke Ellington, Ray Charles e molti altri.
Nato a Vienna 1937, Riccardo Schwamenthal apparteneva a una famiglia ebrea scesa in Italia a causa delle persecuzioni razziali. Quando il grande Jazz live arriva a Bergamo nel 1958, cominciano anche le fotografie di Riccardo ai grandi musicisti del “suo” Jazz. Quando si esibivano in concerto i grandi del Jazz, un evento l’arrivo di mostri sacri, Louis Armstrong, Duke Ellington, Count Basie, Ella Fitzgerald, Monk, Riccardo era lì puntuale,con la sua Contax a fotografare, a costruirsi un archivio, paziente, preciso com’era lui di temperamento, che clic su clic ha messo insieme un patrimonio di immagini, non solo storiche, ma viste con il suo gusto dell’essenzialità, fotografie che “parlano”, nero su bianco. Riccardo amava dire di sé che gli era sempre piaciuto fare le cose contro corrente, che era un dilettante digiuno di tecnica e seguiva più che altro l’intuito. Per lui il Jazz era un gran divertimento. Si è scritto sulle foto di Schwamenthal: “Ci sono diversi modi di guardare la fotografia. Qualche volta è una bella immagine, altre volte è umana, inquadra il musicista, l’uomo, la persona, lo rispetta e ce lo dà nella sua semplicità e normalità; altre volte lo vede nella sua spettacolarità, giocando con le luci, con gli strumenti, con il microfono”. Lui, parlando delle sue fotografie aggiunge: “Difficilmente riesco a mettere in posa i musicisti; faccio le foto non in posa, quando il musicista non sa di essere fotografato o lo sa ma sta suonando. Faccio istantanee, scatti di vita”. E ancora: “Vorrei trasmettere la bellezza della musica; so che è difficile, però qualche volta ci si riesce. È più facile descrivere il free jazz con un quadro di Pollock che con una foto, è già il manifesto di una musica”. Pur essendo una passione che coltivava nel tempo libero, Riccardo ha mantenuto l’impegno costante nei confronti della musica scattando centinaia di foto dagli anni della giovinezza per tutta la vita, lasciandoci immagini vitali e autentiche dei musicisti più importanti del Jazz, capaci di comunicare ancora con noi.
Foto di Nellie e Thelonious Monk, Sarah Vaughan, Cannonbal e Nat Adderley, McCoy Tyner, Wayne Shorter, Ray Nance, Gerry Mulligan, Charles Mingus, Gato Barbieri, Jusef Lateef, Clifford Jordan, Quincy Jones, Nat King Cole, Helen Merrill, Art Farmer, Don Cherry, Duke Ellington, Ray Charles e molti altri.
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