LE ALPI OCCIDENTALI E CENTRALI D'INVERNO
32° VOLUME
Le Alpi Occidenatali e Centrali d'inverno
L’Alta Engadina, grazie a Sankt Moritz, è sinonimo di mondanità e turismo esclusivo, ma la valle non difetta certo di opportunità per i camminatori: sentieri battuti si distendono nella vallata dell’Inn, o sul Muottas Muragl in direzione del belvedere sul Piz Bernina, mentre una più impegnativa escursione conduce al ghiacciaio del Morteratsch. Rispettivamente alla destra e sinistra orografica della Valtellina, si cammina in Valmalenco – tra boschi di conifere, verso alpeggi che si affacciano sul Disgrazia e il gruppo del Bernina – e nell’appartata Val Tartano, immersi in un ambiente naturale ancora intatto. Più a ovest, in Francia, i tondeggianti rilievi del massiccio del Giura si percorrono lungo un cammino in cresta, sullo sfondo di suggestivi panorami alpini. Numerosi gli itinerari da intraprendere ciaspole ai piedi esplorando le valli laterali della Val d’Ossola. Tra questi, le salite al pianoro dell’Alpe Devero o alle cime del massiccio del Monte Rosa, verso cui convergono anche i sentieri che s’inoltrano nella vicina Valsesia, custode della cultura walser. La montagna valdostana ha due volti: quello più dimesso si scopre risalendo la silenziosa Valle di Champorcher fino agli alpeggi di Dondena e al Lac Miserin; l’altro è rappresentato dalla scintillante Courmayeur, dai popolari comprensori sciistici e dai frequentati itinerari in Val Ferret e Val Sapin, su cui troneggia, maestoso, il Monte Bianco. Dal “Re delle Alpi” al “Re di Pietra”, l’inconfondibile Monviso: quattro itinerari s’inoltrano nel cuore del massiccio, dischiudendo ai camminatori una montagna selvaggia, costellata da piccoli borghi rurali. Altri quattro percorsi, sempre all’insegna della wilderness, si snodano nelle valli cuneesi. Ma il Piemonte è anche Langa: un comodo tracciato ad anello ne esplora un piccolo lembo, muovendosi di cascina in cascina lungo morbidi declivi collinari. L’ultimo cammino si apre all’incontro tra le Alpi e il Tirreno: da Ventimiglia si risale verso il Monte Saccarello, seguendo per lunghi tratti l’Alta Via dei Monti Liguri.