JEAN LUC BANNALEC: BAGLIORE BRETONE
Jean-Luc Bannalec
BAGLIORE BRETONE
Ah, che dolcezza la costa bretone in una giornata mite e spensierata, soprattutto se è la costa di granito rosa, il cui bagliore ammalia e incanta. O almeno, questo dovrebbe pensare il commissario Georges Dupin, finalmente in vacanza al mare, a Trégastel, con Claire, la sua compagna. Peccato che Dupin odi la spiaggia: non sopporta di starsene in ozio; la sua tolleranza verso i cappelli è minima; per non parlare della crema solare, che gli finisce sempre negli occhi. Insomma, per lui, l’inferno in terra. È per questo motivo che quando viene a conoscenza di una serie di crimini commessi in paese, piccoli ma inquietanti, Dupin non si lascia scappare l’occasione. Oltretutto la polizia di Trégastel lo viene a cercare: anche se, a dire il vero, solo per sentirlo in qualità di testimone. La situazione è più grave di quello che era sembrata in un primo momento: un’ospite dell’albergo dove alloggia Dupin, infatti, è svanita nel nulla e, di lì a poco, un’altra donna viene ritrovata morta in una cava nei dintorni. È tempo che Dupin smetta i panni del turista e riprenda in segreto quelli dell’investigatore, in cui di certo si sente più a suo agio. In men che non si dica, si ritrova immerso in una babele di voci, notizie, indizi che si propagano nelle maniere più tortuose: perché a Trégastel i legami di famiglia e le amicizie di lungo corso svelano più di qualsiasi indagine ufficiale. D’altra parte, Dupin non è il solo a nascondere un segreto: i destini delle due donne suggeriscono l’esistenza di un passato comune che chiede di essere portato alla luce.