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STORIE NATURALI

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"STORIE NATURALI"
4° VOLUME
STORIE NATURALI

Nel 1966 le Storie naturali di Primo Levi arrivano dopo: dopo due opere, Se questo è un uomo e La tregua, che (parole dell’autore) «erano senza dubbio libri seri, dedicati a un pubblico serio». L’autore, è chiaro, sta mettendo le mani avanti. Ha buoni motivi per farlo, dato che ora propone a quello stesso pubblico «un volume di racconti-scherzo, di trappole morali, magari divertenti ma distaccate, fredde: non è questa frode in commercio, come chi vendesse vino nelle bottiglie dell’olio?». A parte il fatto che come frode sarebbe strana (spacciare un prodotto genuino per un altro prodotto pure genuino; attenzione, però! se l’olio nutre, il vino ubriaca), non è vero per niente che queste storie arrivino dopo. La verità è che in Levi lo scrittore d’invenzione nasce prima ancora dell’indagatore di Auschwitz. Fin dai tempi dell’università Levi pensa a un racconto sulla potenza evocatrice degli odori; lo scriverà nel 1946, vale a dire negli stessi mesi di Se questo è un uomo, e sempre in quel periodo abbozzerà un radiodramma, Il sesto giorno, dove un consesso di esperti ultraterreni si affanna a realizzare il Progetto Uomo (il tema è dunque in simmetria con quello del primo libro, dove l’uomo viene annientato). Una immaginazione spregiudicata che si avvale di saperi scientifici vasti, minuziosi, bizzarri, e una lingua inventiva, ironica, stringata, pronta in ogni momento a giocare con le parole e i loro suoni, pronta perfino ad azzardarsi in un racconto sui centauri. Sono questi i talenti che hanno permesso a Levi e alle sue quindici Storie naturali di arrivare prima: prima che in Italia venisse coniata la parola «fantascienza», prima che un qualcuno immaginasse una stampante 3D (leggere la coppia di racconti sul Mimete), prima che si manifestasse un’entità denominata metaverso (e qui si affronti, con timore e tremore, l’ultimo racconto Trattamento di quiescenza), e prima che imperversasse una qualsiasi Intelligenza Artificiale (ma il Versificatore di Levi è dotato di vere emozioni e della capacità di giocare, oltre che dell’ispirazione di un grande scrittore in carne e ossa). In questi giochi giocati sul serio consiste il Futuro anteriore del Primo Levi di Storie naturali: del Primo Levi che arriva prima e che include nel suo gioco anche un passato prossimo e bruciante, e questa volta saranno da leggere le tre storie “tedesche” Angelica Farfalla, Versamina e La bella addormentata nel frigo. È soprattutto la prima, Angelica Farfalla – un racconto dell’orrore di rara perfezione –, a insinuare il dubbio che quel passato prossimo faccia tuttora parte del nostro presente.

Domenico Scarpa