MORI OGAI: L’OCA SELVATICA
"MORI OGAI: L’OCA SELVATICA"
28° VOLUME
Mori Ogai
L’oca selvatica
L’oca selvatica (1915), tuttora uno dei libri più amati dello scrittore, narra la storia di Otama, la «ragazza alla finestra», e del suo amore impossibile per il giovane Okada. Romanzo rivolto con sguardo nostalgico verso un sogno di giovinezza e di illusioni perdute, spicca per la sapienza dell’impianto narrativo e il tratto sicuro nel delineare i personaggi in un’opera la cui vocazione è spesso quella di una «letteratura di idee». Proprio come al di sotto della brillante immagine di fedele funzionario governativo e artista di successo che Mori Ogai offriva emergevano le inquietudini di una vita divisa tra le esigenze della scrittura e il legame con uno stato autoritario e repressivo, così, nel silenzioso e quasi inavvertito scorrere degli eventi del romanzo, si nascondono i temi cari alla riflessione dell’artista: la quotidianità minacciata dalla dimensione oscura e «notturna» dell’uomo, l’eccessivo rigore morale e la presa di distanza dalla realtà, sempre in procinto di mutarsi in gelido vuoto dei sentimenti.
Mori Ogai
L’oca selvatica
L’oca selvatica (1915), tuttora uno dei libri più amati dello scrittore, narra la storia di Otama, la «ragazza alla finestra», e del suo amore impossibile per il giovane Okada. Romanzo rivolto con sguardo nostalgico verso un sogno di giovinezza e di illusioni perdute, spicca per la sapienza dell’impianto narrativo e il tratto sicuro nel delineare i personaggi in un’opera la cui vocazione è spesso quella di una «letteratura di idee». Proprio come al di sotto della brillante immagine di fedele funzionario governativo e artista di successo che Mori Ogai offriva emergevano le inquietudini di una vita divisa tra le esigenze della scrittura e il legame con uno stato autoritario e repressivo, così, nel silenzioso e quasi inavvertito scorrere degli eventi del romanzo, si nascondono i temi cari alla riflessione dell’artista: la quotidianità minacciata dalla dimensione oscura e «notturna» dell’uomo, l’eccessivo rigore morale e la presa di distanza dalla realtà, sempre in procinto di mutarsi in gelido vuoto dei sentimenti.