KYUNG-SOOK SHIN: PRENDITI CURA DI LEI
"KYUNG-SOOK SHIN: PRENDITI CURA DI LEI"
9° VOLUME
KYUNG-SOOK SHIN
PRENDITI CURA DI LEI
Park So-nyo scompare, senza denaro e senza documenti, nella sterminata marea umana della metropolitana di Seul. Era arrivata in città insieme al marito per il solito pellegrinaggio alle case dei figli: soprattutto a quelle del primogenito, appena diventato dirigente, e della figlia scrittrice. Eppure conosce la metropoli. Tanti anni fa, quando il primogenito era agli inizi e dormiva in ufficio, l’aveva girata addirittura da sola. La sua scomparsa è fonte non soltanto di angoscia, ma anche di rimorsi e di sensi di colpa. Da qualche tempo infatti Park So-nyo non è più la stessa. Una volta, andando a trovarla al paese, la figlia scrittrice ha trovato casa sua nel più totale disordine. Tazze in bilico sull’orlo del lavello, un cesto di stracci rovesciato, le camicie gettate alla rinfusa sul divano. La madre, seduta in cortile, si stringeva la testa tra le mani con il respiro affannoso, il volto smarrito e disperato, le membra afflosciate, come se non riuscisse più a contenere un dolore. La verità è che Park So-nyo, la donna che è sempre stata forte, la madre che non sa leggere ma non è mai stata turbata da nulla, la figura affettuosa sempre dalla parte dei figli, che avessero torto o ragione, la persona che tutti potevano chiamare quando erano angosciati, per la prima volta ha bisogno.
KYUNG-SOOK SHIN
PRENDITI CURA DI LEI
Park So-nyo scompare, senza denaro e senza documenti, nella sterminata marea umana della metropolitana di Seul. Era arrivata in città insieme al marito per il solito pellegrinaggio alle case dei figli: soprattutto a quelle del primogenito, appena diventato dirigente, e della figlia scrittrice. Eppure conosce la metropoli. Tanti anni fa, quando il primogenito era agli inizi e dormiva in ufficio, l’aveva girata addirittura da sola. La sua scomparsa è fonte non soltanto di angoscia, ma anche di rimorsi e di sensi di colpa. Da qualche tempo infatti Park So-nyo non è più la stessa. Una volta, andando a trovarla al paese, la figlia scrittrice ha trovato casa sua nel più totale disordine. Tazze in bilico sull’orlo del lavello, un cesto di stracci rovesciato, le camicie gettate alla rinfusa sul divano. La madre, seduta in cortile, si stringeva la testa tra le mani con il respiro affannoso, il volto smarrito e disperato, le membra afflosciate, come se non riuscisse più a contenere un dolore. La verità è che Park So-nyo, la donna che è sempre stata forte, la madre che non sa leggere ma non è mai stata turbata da nulla, la figura affettuosa sempre dalla parte dei figli, che avessero torto o ragione, la persona che tutti potevano chiamare quando erano angosciati, per la prima volta ha bisogno.