JOURNAL-GYAW MA MA LAY: LA PROMESSA DI YUMI
"JOURNAL-GYAW MA MA LAY: LA PROMESSA DI YUMI"
19° VOLUME
JOURNAL-GYAW MA MA LAY
LA PROMESSA DI YUMI
Birmania, 8 marzo 1967. Una giovane giapponese di nome Yumi atterra all’aeroporto di Rangoon decisa a ritrovare il fratellastro. Il padre, ufficiale dell’esercito imperiale di stanza in Birmania durante la Seconda guerra mondiale, le ha infatti rivelato sul letto di morte di aver sposato una donna del posto, di aver avuto un figlio da lei e di aver abbandonato entrambi, suo malgrado, dopo la disfatta del 1945. Yumi riesce nell’impresa di identificare Maung Maung, che dopo la scomparsa della madre è cresciuto nell’ostracismo generale a causa delle sue origini e ha sviluppato violenti sentimenti antigiapponesi. L’incontro è così scioccante che sul momento la giovane non osa rivelare chi è. Prima di farlo, cercherà di vincere il trauma del fratellastro e di guadagnare il suo affetto facendo proprie le usanze birmane. Un romanzo delicato, tra le cui pagine scopriamo i problemi irrisolti – le comfort women e i “figli della guerra” – lasciati dall’occupazione giapponese insieme a un messaggio di speranza: la riappacificazione tra i popoli è possibile.
JOURNAL-GYAW MA MA LAY
LA PROMESSA DI YUMI
Birmania, 8 marzo 1967. Una giovane giapponese di nome Yumi atterra all’aeroporto di Rangoon decisa a ritrovare il fratellastro. Il padre, ufficiale dell’esercito imperiale di stanza in Birmania durante la Seconda guerra mondiale, le ha infatti rivelato sul letto di morte di aver sposato una donna del posto, di aver avuto un figlio da lei e di aver abbandonato entrambi, suo malgrado, dopo la disfatta del 1945. Yumi riesce nell’impresa di identificare Maung Maung, che dopo la scomparsa della madre è cresciuto nell’ostracismo generale a causa delle sue origini e ha sviluppato violenti sentimenti antigiapponesi. L’incontro è così scioccante che sul momento la giovane non osa rivelare chi è. Prima di farlo, cercherà di vincere il trauma del fratellastro e di guadagnare il suo affetto facendo proprie le usanze birmane. Un romanzo delicato, tra le cui pagine scopriamo i problemi irrisolti – le comfort women e i “figli della guerra” – lasciati dall’occupazione giapponese insieme a un messaggio di speranza: la riappacificazione tra i popoli è possibile.