È ORIENTE
"È ORIENTE"
2° VOLUME
È ORIENTE
Paolo Rumiz, viandante errabondo, ci racconta il “suo” Oriente macinando chilometri, in treno, su una chiatta, in bicicletta. Non disdegna l’auto, ma solo “in solitaria”. Sceglie di andare e di vedere secondo ritmi, passi, cadenze che hanno poco a che fare con la velocità, e con la nevrosi della meta. I suoi sono tragitti, tratte, fiumi che portano verso un Oriente che comincia “dopo Mestre”, che contamina tutto l’Adriatico, da Chioggia al Salento, un Oriente che, dalla Slovenia all’Ucraina, si stende lento e maestoso, nel fragore muto di imperi caduti. Paolo Rumiz osserva, annota, schizza. Nel suo taccuino entrano paesaggi, rumori, sapori, personaggi di un Oriente ormai parte del nostro mondo, della nostra cultura, del nostro equilibrio.
È ORIENTE
Paolo Rumiz, viandante errabondo, ci racconta il “suo” Oriente macinando chilometri, in treno, su una chiatta, in bicicletta. Non disdegna l’auto, ma solo “in solitaria”. Sceglie di andare e di vedere secondo ritmi, passi, cadenze che hanno poco a che fare con la velocità, e con la nevrosi della meta. I suoi sono tragitti, tratte, fiumi che portano verso un Oriente che comincia “dopo Mestre”, che contamina tutto l’Adriatico, da Chioggia al Salento, un Oriente che, dalla Slovenia all’Ucraina, si stende lento e maestoso, nel fragore muto di imperi caduti. Paolo Rumiz osserva, annota, schizza. Nel suo taccuino entrano paesaggi, rumori, sapori, personaggi di un Oriente ormai parte del nostro mondo, della nostra cultura, del nostro equilibrio.