CHIESE E BATTISTERI DEL ROMANICO
6° VOLUME
CHIESE E BATTISTERI DEL ROMANICO
Romanico è l’appellativo con il quale ci riferiamo a troni, amboni, metope e capitelli, navate, mura e portoni dai quali, in un determinato periodo del Medioevo, traspare il sacro o meglio la vita che guarda al sacro. Da Nord a Sud, da Sant’Ambrogio a Milano sino a Fidenza e a San Ciriaco ad Ancona, la monumentalità dell’antica Roma genera nuove forme, fisionomie e fattezze, sempre simili e ogni volta differenti, che si caratterizzano risentendo della cultura e della devozione a martiri e Santi locali, che fanno delle chiese il luogo del sacro per ognuno. Pienezza e compattezza romaniche sono pressoché inconfondibili e i leoni stilofori, sempre vigili e attenti a guardia della chiesa, per citare un classico esempio, si richiamano l’un l’altro da Bergamo a Piacenza.
Anche in Toscana e in Sardegna la bicromia dei marmi, pur nella differenza dei materiali nobili e meno nobili, ci aiuta a individuare praticamente a colpo d’occhio la presenza di un’unica scuola. Sono le diverse forme in cui la spiritualità si esprime. Un sacro della quotidianità che nella scultura assume, talvolta, forme strane e paurose o a volte, invece, ironiche, come nelle splendide metope scolpite dal maestro a Modena. Se il commercio via mare darà la spinta in Puglia a un Romanico che risente dello stile orientale e normanno, come ben si vede nella cattedrale di Troia, in Sicilia succede qualcosa di simile ma diverso: è Ruggero II in persona che promuove la costruzione di templi cristiani con una ricchezza che ha pochi eguali, una cultura nuova che diverrà uno stile nuovo.