CATTEDRALI E BASILICHE
5° VOLUME
CATTEDRALI E BASILICHE
A un certo punto del Medioevo, era circa l'anno Mille, grandi chiese iniziarono a popolare il territorio e a spuntare un po' ovunque; un religioso del XI secolo, Rodolfo il Glabro, diceva addirittura che «il territorio si stava coprendo di un manto bianco, un manto di chiese». Il viaggio nei Luoghi della Spiritualità continua in mezzo a questo manto di basiliche e cattedrali. Di città in città ci troviamo di fronte a capolavori di epoche e stili architettonici differenti: il Duomo di Milano, San Petronio a Bologna, il Duomo di Siena, quello di Matera, Cefalù, Monreale e altri ancora. Sono opere la cui edificazione, durata talvolta decine di anni, talvolta secoli, ci lascia ancora oggi stupiti mentre entriamo in relazione con queste meravigliose testimonianze artistiche, di volta in volta realizzate in pietra, marmo, mosaico, sotto forma di dipinto, scultura o affresco e dalle quali emergono scampoli di vita, di fede, di tradizione o di leggenda. Da dove nascono un candelabro alto cinque metri, una foresta di guglie, una cattedra finemente scolpita? Certamente dall'ingegno di grandi architetti e artisti. Ma non va dimenticato ciò che sosteneva Antoine de Saint-Exupéry: «Colui che si assicura un posto di sagrestano o di seggiolaio nella cattedrale costruita, è già un vinto. Ma chiunque porta nel cuore una cattedrale da costruire, è già un vincitore». La reale differenza sta anzitutto nel come ci si pone di fronte a un'opera. Quando ci troviamo di fronte a importanti chiese, si chiamino esse duomi, cattedrali o basiliche ci troviamo di fronte al desiderio di relazione con il divino espresso da un uomo, re o vescovo, che è stato in grado di coinvolgere un popolo che le ha prima desiderate, poi tenacemente volute e che ancora oggi le ospita e le mantiene.